Nel box Aprilia a Kyalami l?ingegner Gigi Dall?Igna osserva la ?sua? nuova creatura, la RSV4 Superbike, denudata della carena: ?Vedi quanti cavi ci girano attorno? Queste moto ormai hanno un?elettronica che non ha niente da invidiare a quella di una MotoGP??.
La nuova arma di Noale per il mondiale delle derivate di serie ? effettivamente un concentrato di sistemi elettronici: sul lato sinistro del motore ? subito visibile il sistema di azionamento del ride by wire, l?acceleratore elettronico. Dietro al cupolino si intravede il cruscotto, lo stesso che l?Aprilia utilizza per le RSA ufficiali nella classe 250 GP. Dalla duemmezzo derivano anche la centralina, le strategie elettroniche e la piattaforma inerziale.
L?elettronica ? nata sulla RSA 250
Lo sviluppo di tutti i sistemi di controllo elettronico present sulla RSV4 sono del resto stati sviluppati sulla Aprilia RSA 250 a due tempi: ?Abbiamo deciso di portare avanti lo sviluppo di tali sistemi ? spiega Dall?Igna ? sulla 250 perch? la RSA per noi ? lo stato dell?arte della moto, quella pi? a posto come ciclistica. In pi?, sviluppare i controlli elettronici sul motore con un due tempi risulta molto pi? complicato rispetto a un quattro tempi: ogni controllo che va a perturbare la combustione di un motore a due tempi rischia infatti di spegnerlo, perch? per accordare i tubi di scarico agli alti regimi si viaggia con pochissimo anticipo (5 gradi). Per questo motivo ci possiamo dire gi? a buon punto, ed effettivamente i riscontri dei nostri piloti sono positivi: si stanno affidando senza problemi al nostro traction control?.
La piattaforma inerziale ? nascosta nel codone
Come detto, la RSV4 non condivide soltanto la centralina elettronica, il ?cervello?, con la RSA 250: l?Aprilia Superbike ha ereditato dalla duemmezzo di Noale anche la piattaforma inerziale, ossia quel sensore che permette di sapere in ogni istante la posizione della moto, e cio? l?angolo di piega, di beccheggio, e di imbardata, e che fornisce anche tutte le accelerazioni istantanee del mezzo. Nella RSA la piattaforma aveva trovato posto sotto al motore: sulla RSV4 ? invece nascosta all'interno del piccolo codone, dietro alla sella del pilota.
Due iniettori per cilindro, ma se ne usa solo uno
Sulla RSV4 ci sono due iniettori per cilindro: uno alto e uno basso. ?Quello basso, per?, non viene utilizzato: il suo scopo ? sostanzialmente quello di migliorare la qualit? delle emissioni sul modello di serie?, spiega Dall?Igna. Sul modello da corsa, quindi, gli iniettori bassi sono presenti, ma non vengono utilizzati.
Trombette ad altezza variabile ancora in fase di sviluppo
Il V4 della nuova Superbike di Noale adotta le trombette di aspirazione ad altezza variabile, anche se il dispositivo ? ancora in fase di sviluppo: ?Non le stiamo ancora utilizzando - conferma infatti Dall?Igna - Abbiamo effettuato soltanto qualche prova sulla moto di Nakano nel secondo giorno di test a Kyalami, dopodich? le abbiamo disattivate. Contiamo comunque di riprovarle in maniera pi? approfondita nei test che si terranno a Portimao a fine gennaio, perch? il sistema offre un vantaggio significativo in termini di coppia ai medi regimi?.
Alberto Cani
La nuova arma di Noale per il mondiale delle derivate di serie ? effettivamente un concentrato di sistemi elettronici: sul lato sinistro del motore ? subito visibile il sistema di azionamento del ride by wire, l?acceleratore elettronico. Dietro al cupolino si intravede il cruscotto, lo stesso che l?Aprilia utilizza per le RSA ufficiali nella classe 250 GP. Dalla duemmezzo derivano anche la centralina, le strategie elettroniche e la piattaforma inerziale.
L?elettronica ? nata sulla RSA 250
Lo sviluppo di tutti i sistemi di controllo elettronico present sulla RSV4 sono del resto stati sviluppati sulla Aprilia RSA 250 a due tempi: ?Abbiamo deciso di portare avanti lo sviluppo di tali sistemi ? spiega Dall?Igna ? sulla 250 perch? la RSA per noi ? lo stato dell?arte della moto, quella pi? a posto come ciclistica. In pi?, sviluppare i controlli elettronici sul motore con un due tempi risulta molto pi? complicato rispetto a un quattro tempi: ogni controllo che va a perturbare la combustione di un motore a due tempi rischia infatti di spegnerlo, perch? per accordare i tubi di scarico agli alti regimi si viaggia con pochissimo anticipo (5 gradi). Per questo motivo ci possiamo dire gi? a buon punto, ed effettivamente i riscontri dei nostri piloti sono positivi: si stanno affidando senza problemi al nostro traction control?.
La piattaforma inerziale ? nascosta nel codone
Come detto, la RSV4 non condivide soltanto la centralina elettronica, il ?cervello?, con la RSA 250: l?Aprilia Superbike ha ereditato dalla duemmezzo di Noale anche la piattaforma inerziale, ossia quel sensore che permette di sapere in ogni istante la posizione della moto, e cio? l?angolo di piega, di beccheggio, e di imbardata, e che fornisce anche tutte le accelerazioni istantanee del mezzo. Nella RSA la piattaforma aveva trovato posto sotto al motore: sulla RSV4 ? invece nascosta all'interno del piccolo codone, dietro alla sella del pilota.
Due iniettori per cilindro, ma se ne usa solo uno
Sulla RSV4 ci sono due iniettori per cilindro: uno alto e uno basso. ?Quello basso, per?, non viene utilizzato: il suo scopo ? sostanzialmente quello di migliorare la qualit? delle emissioni sul modello di serie?, spiega Dall?Igna. Sul modello da corsa, quindi, gli iniettori bassi sono presenti, ma non vengono utilizzati.
Trombette ad altezza variabile ancora in fase di sviluppo
Il V4 della nuova Superbike di Noale adotta le trombette di aspirazione ad altezza variabile, anche se il dispositivo ? ancora in fase di sviluppo: ?Non le stiamo ancora utilizzando - conferma infatti Dall?Igna - Abbiamo effettuato soltanto qualche prova sulla moto di Nakano nel secondo giorno di test a Kyalami, dopodich? le abbiamo disattivate. Contiamo comunque di riprovarle in maniera pi? approfondita nei test che si terranno a Portimao a fine gennaio, perch? il sistema offre un vantaggio significativo in termini di coppia ai medi regimi?.
Alberto Cani
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